Tre sono state le leve sulle quali le aziende italiane hanno puntato per reagire alle crisi economiche: innovazione digitale, ricerca e sviluppo ed export.
Questo emerge dal Rapporto 2020 del Centro Studi MET (Monitoraggio Economia Territorio), che ha descritto l’evoluzione dell’economia industriale italiana dal 2008 ad oggi, monitorando periodicamente i dati di circa 24.000 imprese.
Dal fallimento di Lehman Brothers alla pandemia del Coronavirus “il successo del mercato tradotto in crescita del fatturato e dell’occupazione, anche negli anni delle crisi, è stato strettamente legato alla triade del dinamismo: innovazione, ricerca, esportazioni”.
Nel 2013 avviene il sorpasso dell’innovazione sull’export, registrando il 45% delle aziende che puntano sull’ammodernamento tecnologico ed il 42% che vuole espandersi sui mercati esteri come leva di sviluppo; tutto ciò prosegue per gli anni a seguire fino ad arrivare al 2019 in cui per il 76% delle aziende è l’innovazione l’elemento cardine strategico per reagire alle crisi.
La vera leva strategica sulla quale puntare per un miglioramento competitivo appare evidente, a nostro avviso, nella crisi pandemica che stiamo attraversando.
Con la stagnazione del mercato interno e la chiusura, o il rallentamento delle attività nel loro luogo fisico tradizionale, l’unica via d’uscita è unire le competenze digitali al mondo dell’export; non a caso anche l’ICE ha appena formato una schiera di DEM (digital export manager) con competenze legate al mondo dell’export e del digitale capaci di guidare le imprese sui mercati digitali internazionali.
La recente partnership di Alibaba e Your Export Studio si dirige in questa direzione: assistere le aziende sui marketplace digitali ed aprire un mondo alle imprese di ogni dimensione che vogliono vendere all’estero i propri prodotti, anche in un momento così difficile.
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